COLTURA DEL PISTACCHIO IN SICILIA E NEL MONDO

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pistacchio
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Nell’Unione Europea solo Italia, Grecia e Spagna ne sono produttori; in
Italia è stato introdotto dagli Arabi ed è la Sicilia l’unica regione (oltre ad una piccola produzione in Basilicata) dove si produce. La coltivazione del pistacchio, nelle aree di maggiore concentrazione, rappresenta una fonte occupazionale e di reddito non trascurabile anche perché permette l’utilizzo di terreni destinati all’abbandono per la mancanza di valide alternative colturali.

In particolare nella cittadina etnea di Bronte, con oltre tremila ettari in coltura specializzata ha trovato le migliori condizioni, è presente l’area di  coltivazione principale con una produzione dalle caratteristiche peculiari tanto che viene definita “oro verde”.
La tipicità di questa produzione, che ben si presta a tutta una serie di lavorazioni, ha consentito alle aziende di trasformazione di distinguere i loro prodotti derivati su tutti i mercati (sia nazionali che internazionali); ciò, anche a seguito del cambiamento degli stili di vita dei consumatori dei paesi più avanzati, che ha comportato un fortissimo incremento della domanda sia del frutto per il consumo tal quale che dei suoi derivati.
Quanto appena detto, viene confermato dall’incremento subito dalla produzione mondiale di pistacchio. Pur tuttavia anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti tra i paesi produttori, la produzione siciliana riesce ad ottenere migliori margini anche a seguito della valorizzazione commerciale intrapresa negli ultimi anni e soprattutto perché continua a risultare qualitativamente migliore.
A seguito dell’aumento della domanda di pistacchio, registrato negli ultimi anni, le superfici mondiali investite a tale coltura hanno subito un costante incremento; da quanto emerge dalle rilevazioni statistiche della FAO, durante il sessennio 2000-2005 (tab. 1), le superfici totali investite a pistacchio nel mondo hanno segnato un incremento del 20% passando da 403.930 ettari, del 2000, ai 484.319 ettari, del 2005. Di questi, più del 68% risultano localizzati in Iran, dove sono presenti oltre 332.000 ettari di superficie interessata da questa coltivazione. Gli Stati Uniti nel corso del periodo considerato hanno registrato il maggiore incremento di superfici a livellomondiale (+41%), passando da poco più di 30.000, ettari del 2000, agli oltre 42.000 ettari del 2005 ed incidono per l’8,8% sul totale mondiale. La Turchia, a fronte di un incremento delle superfici del 6%, vede ridotta la propria incidenza sul totale  mondiale, passando dal 9%, del 2000, all’8%, del 2005; anche la Cina dimostra un notevole interesse per la pistacchicoltura con 16 mila ettari coltivati,nel 2005, ed un incremento del 33% rispetto al 2000.

Tra i paesi produttori, l’unico a manifestare un decremento non trascurabile è la Grecia che perde il 22%delle superfici pistacchicole, passando dai  4.900ettari, del 2000, a poco più di 3.800 ettari, del 2005. Analogamente a quanto osservato per le superfici, anche la produzione mondiale d pistacchio ha registrato un forte incremento che, a partiredai primi anni 80, continua a protrarsi nell’arco temporale considerato (1997-2002). Nel corso dell’ultimo quadriennio 2002/2005, infatti, siregistra una produzione annua pari a oltre 491mila tonnellate, rispetto alle 427.879 tonnellate annue del quadriennio 1997/00, con un incremento del 15% (tab. 2). Questa crescita è stata accompagnata dall’aumento dei consumi pro capite, che ha generato un aumento della
domanda sia in Europa che nel Nord America (California); cosicché i paesi tradizionalmente produttori quali Iran, Turchia e Siria hanno investito gran parte dei loro sforzi imprenditoriali sulle produzioni pistacchicole.  La produzione mondiale stimata (2012) di pistacchio è di circa 1 milione di tonnellate, così suddivise in termini percentuali:

– Iran, 47,0%
– USA, 23,0%
– Turchia, 14,9%
– Cina, 7,4%
– Siria, 5,7%
– Grecia, 1,0%
– Italia, 0,3%
– altri, 0,8%

L’Italia produce meno di 3.000 tonnellate di pistacchio e ne importa poco meno di 10.000 tonnellate.
Le aree italiane dove si coltiva il pistacchio sono principalmente in Sicilia e, in piccola parte, in Basilicata:

– comuni di Bronte, Adrano e Biancavilla (CT)
– comuni di Favara e Raffadali (AG)
– comune di San Cataldo (CL)
– comune di Stigliano (MT)
(dati aggiornati all’ultima campagna del 2015)

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